Nota del Direttore Generale ff Mario Catalano in merito al Centro Unico Prenotazioni
Comunicato dell'ASP di Catanzaro in relazione a quanto pubblicato nelle edizione del 13 e 14 dicembre 2014 (con richiesta di pubblicazione integrale, quale diritto di replica di una Amministrazione pubblica, anche in considerazione delle inesattezze riportate negli articoli)
I non addetti ai lavori intuiscono ormai come sia consuetudine, da parte di alcuni, ricorrere all'informazione a mezzo stampa, con l'obiettivo di screditare la sensibilità istituzionale dell'ASP di CZ e dei suoi dirigenti, nell'inutile tentativo di colpire, attraverso attacchi trasversali, eventuali altri obiettivi, estranei all'attività dell'Ente. A volte, l'azione di costoro, spesso in buona fede, come riteniamo sia accaduto nel caso di specie, è stimolata da dipendenti della stessa azienda, con la predisposizione, ereditata geneticamente, alla delazione, e che immaginano ingenuamente di rimanere ignoti. Per fugare quindi ogni dubbio di sorta, eventualmente indotto dagli articoli pubblicati in Gazzetta del Sud (ed.13 e 14 dicembre), specie per ciò che riguarda spese poco oculate di denaro pubblico, a danno della collettività e dei pazienti, è necessario informare chi legge, che gli acquisti cui si fa riferimento derivano da obblighi normativi che impongono a tutte le Aziende Sanitarie di fornirsi di strumenti di registrazione e prenotazione delle prestazioni di specialistica ambulatoriale e delle numerose e variegate attività connesse.
Così l'Azienda Sanitaria Provinciale di Catanzaro, già dal 2010, ha unificato i sistemi informatici in uso nelle due ex aziende n.6 e n.7 di prenotazione delle prestazioni di specialistica ambulatoriale utilizzando il software del progetto provinciale Cat@hospital. A tale progetto, finanziato alla Provincia con fondi europei, ha aderito nel corso dell'anno 2003, oltre che l'ex azienda sanitaria n.7 anche l'ex azienda sanitaria n.6, entrambe con territorio di competenza nell'area provinciale, nonché delle aziende ospedaliere Pugliese Ciaccio e Mater Domini situate sullo stesso territorio. Il progetto Cat@hospital, la cui funzionalità veniva estesa a numerosi altri soggetti, prevedeva numerose altre possibilità di utilizzo, alcune delle quali avviate e messe a regime (es. gestione della libera professione). E' un fatto inconfutabile come tali funzioni abbiano consentito la corretta gestione degli adempimenti previsti dalle normative in materia.
Piuttosto, è da chiedersi quali erano i motivi che, prima dell'accorpamento, avevano indotto la Direzione della ex A.S. n. 6 di Lamezia Terme a disattivare il Cat@hospital, acquistando, in questo caso è vero, altri software e servizi, pur in presenza di un applicativo in uso gratuito da parte dell'amministrazione provinciale. Quindi esattamente il contrario di quanto è maliziosamente e subdolamente affermato nell'articolo. Se poi il propalatore di un'inesistente cattiva amministrazione si riferisce al fatto che invece di proseguire con il sistema Cat@Hospital poteva essere utilizzato il software acquisito dalla ex azienda n.6, ripetasi impropriamente acquisito in quanto all'epoca già in uso gratuito un altro sistema, ipotizza pretestuosamente, ma solo parzialmente, una possibilità. Infatti, omette di riportare che la ditta fornitrice del software in uso nella ex azienda n.6 di Lamezia aveva richiesto circa 250.000 euro per l'estensione del sistema alla ex azienda sanitaria n.7 e solo per il primo anno di attività. Quale vantaggio per l'ente, quale danno erariale? Solo inesattezze che screditano l'operato di una pubblica amministrazione e dei suoi dirigenti.
La dismissione del progetto Cat@hospital da parte dell'amministrazione provinciale, ha lasciato l'Azienda sanitaria, ma non per sua colpa, priva delle necessarie competenze informatiche e professionalità, cui bisogna aggiungere l'impossibilità di poter intervenire sulle attrezzature informatiche, collocate fisicamente in strutture dell'amministrazione provinciale stessa. Detta dismissione ovviamente coinvolgeva le attività di amministrazione del sistema svolte da personale dipendente della provincia e della società produttrice del software, costringendo l'Azienda Sanitaria a subentrare nel diritto di riuso del programma applicativo e nel rapporto di manutenzione e assistenza con la società Engineering, produttrice del software. D'altro canto il personale dell'azienda sanitaria, così come è emerso anche nel corso di apposite riunioni con il Dipartimento alla Salute, è insufficiente sia a garantire l'attività di CUP e di gestione dell'applicativo, sia a fronteggiare le nuove esigenze aziendali.
Ciò detto, non può non rilevarsi come l'autore della critica tralasci di menzionare le gravi difficoltà di alcune casse a gestire in tempi accettabili gli utenti allo sportello, e la sostanziale impossibilità a garantire un servizio di prenotazione telefonica da parte del personale CUP dell'Ospedale di Lamezia, personale nel tempo ridotto ed assegnato alla funzione di registrazione delle impegnative, con ulteriore evidente riduzione della disponibilità dello stesso personale alla risposta telefonica agli utenti. Infine l'ipotesi che il personale di prenotazione debba essere collocato nella sede dove vengono eseguiti il maggior numero di esami, non solo non ha riscontro nei numeri delle prestazioni eseguite nel presidio di Lamezia, ma ostacola l'organizzazione del servizio. Peraltro, le difficoltà logistiche che avevano fatto propendere per una temporanea allocazione presso gli uffici di CZ Lido sono già in fase di risoluzione per cui possiamo tranquillizzare il nostro interlocutore.
Quanto al costo sostenuto dall'azienda, occorre evidenziare il tentativo di farlo apparire esagerato, omettendo l'indicazione del periodo temporale di riferimento del contratto. Ora, è sfuggito ai denuncianti, che il contratto (affidato ai sensi dell'art. 57 del DLGS 163/06) è triennale, che il costo annuale per il contratto di manutenzione ed assistenza è di 62.500,00 euro e che il costo dei servizi professionali necessari a sostituire due unità di personale della provincia è di 84.200,00 euro, assolutamente in linea con i prezzi di mercato.
Tuttavia, proprio per l'assoluta certezza di aver correttamente operato, la determinazione assunta, già trasmessa al Collegio Sindacale, unico organo a cui la decisione deve essere sottoposta per il dovuto controllo, viene trasmessa anche al dipartimento alla Salute ed alla Struttura Commissariale nell'eventualità intendano osservare le decisioni dell'ente.
Infine al dr. Fabrizio Muraca, che sappiamo essere persona degna di stima, l'invito per il futuro a rivolgersi, per avere contezza della situazione, direttamente alla scrivente amministrazione, ma soprattutto l'invito ad approfondire personalmente la lettura degli atti e a diffidare dagli abituali dispensatori aziendali di notizie e fatti manipolati ad arte, che perseguono scopi che nulla hanno a che fare con il buon andamento della cosa pubblica e con il bene dei cittadini.
Il Direttore Generale ff.
F.to Dott. Mario Catalano