ASP Catanzaro: Mancuso, prestazioni ospedale di Lamezia nella media nazionale; "Presa diretta" Rai3, da' immagine non veritiera.

ASP Catanzaro: Mancuso, prestazioni ospedale di Lamezia nella media nazionale; "Presa diretta" Rai3, da' immagine non veritiera.

(ASP) - Catanzaro, 4 aprile 2012 - "Apology day" è il titolo dato alla conferenza stampa convocata dal direttore generale dell'Asp di Catanzaro, dott. Gerardo Mancuso, insieme ai primari dell'ospedale "Giovanni Paolo II" di Lamezia Terme per "difendere - ha affermato lo stesso Mancuso - l'operato dei medici, i primi a chiedere di poter offrire chiarimenti contro la mistificazione della realtà tramite notizie gratuite che dipingono una situazione non veritiera".

Apology Day

L'iniziativa scaturisce da un servizio mandato in onda dalla trasmissione "Presa Diretta" di Rai 3, durante la quale, raccontando un episodio di malasanità, sono state mandate in onda immagini dell'ospedale di Lamezia, dipingendolo, sebbene questo non sia mai stato citato espressamente, come un "carrozzone inefficiente", incapace di erogare ai cittadini persino i servizi essenziali. Un collegamento tra malasanità e nosocomio lametino che non ha trovato riscontro nei fatti raccontati.
Da qui, ma anche da altri precedenti messaggi sbagliati veicolati attraverso la carta stampata, la decisione di incontrare i giornalisti per ristabilire la verità.

Apology Day

Alla conferenza stampa ha partecipato anche il signor Antonio De Sensi, componente in passato anche del Tribunale dei diritti del Malato e presunta "vittima" delle inefficienze dell'ospedale lametino e perciò costretto a dover emigrare per curare il proprio figlio colpito da leucemia. De Sensi, intervistato dalla troupe di "Presa Diretta" nella puntata incriminata, nel fornire la sua testimonianza ha precisato che "ad oggi mio figlio non ha subito alcun intervento di malasanità e anche nelle mie precedenti esperienze da utente con la famiglia non ho riscontrato problemi. Nella parte di intervista uscita nel montaggio ho parlato di una disfunzione episodica capitata a una famiglia nelle nostre stesse condizioni a Catanzaro, un evento casuale e isolato, per quanto grave, che è stato portato avanti come una regola non vera nel montaggio televisivo".

Apology Day

"Mio figlio - ha proseguito De Sensi - non è stato mai curato in questo ospedale, non per sfiducia ma solo perché le strutture idonee non erano in questa città ma a Catanzaro o Roma. Il mio auspicio è che non ci debbano essere più casi come il mio, che non si debba passare più di un anno lontano da casa nella fase pre e post trapianto, che quindi si possano evitare sofferenza inutili se ci sono in loco le giuste competenze". De Sensi però vuole inoltre sottolineare che "manca un senso di appartenenza anche tra operatori, perché delle volte latita anche l'aiuto nella stessa categoria medica", lamentando pure come "è assente anche la giusta organizzazione a livello regionale, non avendo fino ad oggi ricevuto nemmeno un euro di rimborso dalla Regione".

Apology Day