ASP Catanzaro: Presentato a Lamezia scoperta scientifica sulla proteina che trasporta gli ormoni antistress

ASP Catanzaro: Presentato a Lamezia scoperta scientifica sulla proteina che trasporta gli ormoni antistress

(ASP) - Catanzaro, 14 aprile 2012 - Si è tenuta nella sala "Ferrante" dell'ospedale "Giovanni Paolo II" di Lamezia Terme la conferenza stampa di presentazione della recente pubblicazione sulla prestigiosa rivista internazionale Journal of Clinical Endocrinology and Metabolism del lavoro condotto dal Centro Regionale di Neurogenetica e dal National Institutes of Health di Bethesda. Lo studio ha riguardato un'intera popolazione di una comunità montana calabrese in cui i ricercatori hanno identificato mutazioni del gene della proteina di trasporto del cortisolo associate ad un quadro clinico di dolore cronico. La presentazione è stata tenuta dai due autori principali, la dottoressa Amalia Bruni, direttore del Centro regionale di Neurogenetica di Lamezia e dal dottor Giovanni Cizza, direttore della Sezione di Neuroendocrinologia dell'obesità, National Institutes of Health, Bethesda negli Stati Uniti.

Tavolo Conferenza Stampa

Alla conferenza ha partecipato anche il direttore generale dell'Asp di Catanzaro, Gerardo Mancuso, che ha introdotto lo studio effettuato dai due ricercatori. "Abbiamo condotto uno studio porta-a-porta che ha incluso 495 soggetti adulti che abitavano nel paese di Nardodipace ed aree limitrofe - ha spiegato Amalia Bruni - abbiamo ottenuto una storia clinica, un'analisi delle mutazioni della Cbg, del cortisolo salivare dell'indice di massa corporea (Imc) circonferenza addominale, pressione arteriosa e scala della fatica. Diciotto dei 495 partecipanti (7 maschi e 11 femmine) erano portatori di una o due mutazioni funzionali della Cbg; sei avevano un'alterazione Null e 12 un'alterazione Lyon. Dei 12 soggetti con mutazione Lyon (4 maschi e 8 femmine) 8 soffrivano di dolori cronici diffusi, 5 di osteoartrite con dolore. Dei 6 soggetti con la mutazione Lyon 3 soffrivano di dolori cornici diffusi e 4 di osteoartrite con dolore".

Giornalisti

Le conclusioni dello studio, ha aggiunto la dottoressa Bruni, "è che abbiamo trovato un'alta prevalenza, 3.6% di due rare mutazioni della Cbg; la presenza di queste mutazioni conferiva una propensione al dolore cronico diffuso. In studi precedenti di soggetti con la stessa mutazione era riportata fatica piuttosto che dolore cronico. Ciò suggerisce la possibilità di un'interazione geni-ambiente, nel nostro caso specifico. I nostri risultati, considerati anche alla luce del modello animale di "knock-out" della Cbg e degli studi genetici sui polinucleotidi singoli della Cbg suggeriscono che la Cbg influenzi le risposte endocrine e neurocomportamentali allo stress, incluso lo sviluppo di sindromi di dolore/fatica cronica". La medicina ha un legame stretto con l'ambiente. "Le migrazioni nell'ultimo secolo  - ha aggiunto Amalia Bruni - hanno portato fuori dalla regione più calabresi di quanti ne siano rimasti nella loro terra. Ed all'epoca si facevano anche molti figli. C'erano villaggi isolati dal resto del mondo, con una crescita della consanguineità. Lo stesso è accaduto a Bova per l'Alzheimer. Basti pensare che oggi ci sono 19 mila calabresi colpiti da queste demenza".

Curia

Lo studio è stato analizzato dal dottor Cizza che in particolare ha ipotizzato una serie di funzioni fisiologiche aggiuntive che questa proteina potrebbe svolgere in aggiunta al trasporto ematico del cortisolo, incluso il controllo del dolore e della risposta infiammatoria. "Questa proteina - ha detto Cizza .- potrebbe essere contribuire a determinare la resilienza, la capacità di ognuno di noi di reagire positivamente in condizioni di avversità".

"Questa è la dimostrazione che in questa regione si possono muovere le attività e pensare in positivo - ha sottolineato soddisfatto il direttore generale Gerardo Mancuso - anche qui da noi è possibile costruire il meglio. Per questo come Asp abbiamo investito molto sul Centro regionale di  neurogenetica, realizzando un nuovo e più ampio reparto all'interno dell'ospedale cittadino".