ASP Catanzaro: Risparmiati 3 milioni di euro in 18 mesi, grazie a tagli e controlli
(ASP) - Catanzaro, 4 aprile 2012 - "In diciotto mesi l'Azienda sanitaria provinciale ha risparmiato 30 milioni di euro, riducendo così il deficit di bilancio a 13 milioni e mezzo nel 2011, rispetto ai 69 del 2009". A sottolinearlo è il direttore generale dell'Asp Dott. Prof. Gerardo Mancuso nel corso della conferenza stampa che si è tenuta negli uffici aziendali di via Cortese a Catanzaro, alla presenza del direttore amministrativo Giuseppe Pagliese, del direttore sanitario Mario Catalano, dal direttore del settore acquisizione beni e servizi Francesco Tropea e dal direttore del distretto sanitario di Soverato Nino Brunetti. Nel corso dell'incontro con i giornalisti, Mancuso ha anche illustrato le attività di controllo portate avanti dall'Azienda per quanto riguarda i servizi, che hanno portato alla scoperta di "diverse situazioni illegittime, alcune finite al vaglio dell'autorità giudiziaria".
"Seppur l'attività di controllo non è la principale missione dell'Azienda - ha detto Mancuso - che rimane quella di erogare servizi sanitari, questa attività rappresenta comunque un obbligo che abbiamo esercitato con assiduità; anche perché rimuovere sprechi e disservizi è propedeutico a un buon funzionamento del servizio sanitario. L'Asp era in grande difficoltà per via della fusione solo virtuale fra le ex Asl 6 e 7 - ha spiegato il direttore generale - in questo senso, ancora prima di implementare i servizi, è stata rafforzata l'attività di controllo mettendo in campo risorse aggiuntive e modalità straordinarie in un settore delicato, soprattutto in questo periodo. Sul piano della lotta ai "furbetti", o presunti tali, i controlli si sono incentrati sulle esenzioni dai ticket: ad una prima valutazione, ottenuta dall'incrocio dei dati in possesso dell'Ufficio provinciale dell'Impiego con le dichiarazioni di disoccupazione, sono circa 4mila i cittadini che hanno presentato autocertificazioni non conformi alle normative vigenti. Le loro posizioni andranno ulteriormente vagliate, comunque sono state revocate le esenzioni ed è stata avviata la procedura di recupero delle quote di partecipazione alla spesa non versate dai cittadini e segnalazione all'autorità giudiziaria".
"Inoltre - ha sottolineato Mancuso - con un blitz a sorpresa effettuato in contemporanea in tutti i poli sanitari, sono state scoperte 26 irregolarità che avranno conseguenze disciplinari. È già stato effettuato un licenziamento - e un secondo caso è in corso di valutazione - per comportamento infedele verso l'Asp (un ex dipendente effettuava un secondo impiego allontanandosi dal posto di lavoro). Sono state poste sotto osservazione le attività lavorative in genere, con l'invio di due commissioni d'inchiesta (una presso l'ospedale di Lamezia, l'altra per i casi singoli). La stretta sui furbetti è il risultato di controlli che abbiamo intensificato e che abbiamo messo in campo in tempi non sospetti".
Riflettori puntati anche sugli orari di servizio dei dipendenti, per i quali entro luglio entrerà in vigore un sistema di rilevazione digitale delle impronte, che renderà obsoleto l'utilizzo dei badge e dovrebbe consentire "di eliminare casi come quello di Lamezia Terme".
"I dipendenti dell'Asp sono in tutto 3.600 - ha aggiunto Mancuso - ai direttori della struttura è stato dato il compito (peraltro già esistente per legge) di fare i controlli sulle presenze del personale".
Risparmi attuati dall'Asp anche grazie all'abolizione delle commissioni operative (Goip), che consentirà all'Azienda "di recuperare i benefit incassati dagli ex componenti - i cui ricorsi sono stati rigetti dal giudice - per circa 450mila euro" Sono previste economie pari a circa 200mila euro all'anno con l'eliminazione di 150 buoni pasto, sui 520 totali, per i dipendenti, mentre altri risparmi per 2 milioni circa, in un anno mezzo, sono la conseguenza della riduzione delle indennità di missione e degli straordinari, attivati solo in caso di necessità. Tagli in vista anche per la distribuzione del vitto negli ospedali, in ottemperanza della normativa nazionale: non saranno più serviti due pasti, uno per il degente, l'altro per il familiare, nei reparti pediatrici dove è consueta la presenza di un accompagnatore accanto al malato. Sono un esempio: 500 banane oltre il fabbisogno, con costi ingiustificati per circa 130milaeuro. La misura dovrebbe essere successivamente normalizzata in relazione ai casi singoli, in nome del buon senso, ma nel frattempo l'Asp ha richiesto la restituzione di 130mila euro alla ditta che gestisce la distribuzione dei pasti".
Sono state controllate le attività di pronto soccorso, l'organizzazione delle unità operative, le farmacie territoriali, i medici convenzionati, il sistema di gestione dell'attività libero professionale e le strutture accreditate. In quest'ultimo caso, alcune "difformità burocratiche" hanno portato alla sospensione del contratto con la "Medical sport center".
Novità anche nell'assistenza domiciliare. "La nuova organizzazione - ha detto il dg - prevede lo stop al doppio lavoro (nei servizi e a domicilio): il personale, d'ora in poi destinato esclusivamente a questo servizio, non potrà più incassare le indennità per 1500-2000 euro al mese, raddoppiando, a volte, lo stipendio. La stretta riguarderà anche la spesa farmaceutica, nella quale in un anno sono già stati risparmiati 2 milioni e si avvarrà della distribuzione diretta".
Sotto la lente anche i permessi sindacali. "Alcuni sindacalisti risultavano al lavoro mentre si trovavano ai tavoli di discussione aziendali - ha concluso Mancuso - questione che è stata comunicata all'autorità giudiziaria. Infine verrà creato un parco macchine, con 4 nuove autoambulanze, per abolire gli eccessi e monitorarne, via satellite, l'utilizzo".