ASP Catanzaro: Protagonista sul programma di azzeramento del debito sanitario
(ASP) - Catanzaro, 16 novembre 2011 - Rientrare dal disavanzo, ma soprattutto spendere bene i soldi, offrendo servizi di qualità. Questa la "ricetta" del Piano di rientro per sanare la sanità calabrese. Concetti ribaditi nel corso dell'incontro organizzato dall'Asp di Catanzaro, che si è svolto ieri in un hotel alle porte di Lamezia Terme e al quale ha preso parte un parterre d'eccezione: i due subcommissari al Piano di rientro il generale Luciano Pezzi e Luigi D'Elia, il direttore generale della Presidenza della Regione Francesco Zoccali, il direttore generale della Regione Antonino Orlando, il direttore generale Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) Fulvio Moirano, Gullstrand Ragnar dell'Agenas e Gianluigi Scaffidi, dirigente settore Piano di rientro del Dipartimento Sanità della Regione. A fare gli onori di casa il direttore generale dell'Asp di Catanzaro Gerardo Mancuso, che ha organizzato l'evento.

Una giornata formativa che è servita a fare il punto sullo stato dell'arte del Piano di rientro, in attesa del prossimo "Tavolo Massicci" che tornerà a riunirsi prima di Natale, sempre che non ci siamo cambiamenti a seguito della formazione del nuovo Governo tecnico. Nel frattempo, i responsabili del procedimento hanno radunato tutti i dirigenti e i responsabili delle Azienda sanitarie e ospedaliere della Calabria per rivolgere un accorato appello: collaborare. Senza l'aiuto di tutti, infatti, così come hanno sottolineato tutti i relatori, l'opera di rinnovamento della sanità calabrese non potrà attuarsi. Un concetto ribadito più volte dal direttore Zoccali che ha parlato di "resistenze" da parte dei territori ogni qual volta si prova a cambiare qualcosa. "C'è un ritardo nell'applicazione del decreto 18 - ha spiegato Zoccali - perchè coloro che dovrebbero accompagnare e accogliere questo percorso, forse ancora non hanno a pieno compreso la necessità e l'importanza che questo avvenga, e anche in tempi brevi.

Ognuno deve concorrere, senza perseguire obiettivi personali, a migliorare questo sistema, nell'interesse dell'utente". Zoccali ha anche parlato delle "ingerenze politiche" che in passato hanno condizionato le scelte sanitarie, provocando "il disastro calabrese: deficit sanitario alle stelle e carenza del servizio sul territorio calabrese". Un appello alla condivisione che è stato lanciato anche dal generale Pezzi. "Si potrà uscire dal Piano di rientro - ha detto Pezzi - solo se ci sarà un cambiamento di cultura da parte di tutti e si porteranno a compimento le 240 azioni previste dal programma. Su questo però bisogna trovare la condivisione. In Calabria ci sono nicchie di eccellenza sanitarie, che vogliamo incrementare e valorizzare".

Di difficoltà ma anche di buoni propositi ha parlato Scaffidi. "Siamo partiti da un gap notevole per inadempienze del passato- ha detto - abbiamo recuperato strada facendo, per questo il Governo ci ha concesso il nulla osta per il mutuo. Però c'è ancora molto da fare. Ci scontriamo contro una incultura che resiste in maniera forte al cambiamento. Non è un compito facile, ma non abbiamo alternative, anche perchè se non si conclude il Piano di rientro la Calabria avrà bloccati i fondi Fas". Orlando ha evidenziato invece il lavoro svolto: "Stiamo cominciando a vedere i primi frutti, ma dobbiamo continuare a riorganizzare la rete dell'emergenza-urgenza, dato che il decreto 18 lo pone come piattaforma su cui basare tutto il sistema". Concetti ribaditi anche da D'Elia che incitato i presenti "a trovare la forza di modificare il sistem precedente, con il consenso di tutti". Infine Mancuso ha illustrato quanto da lui realizzato all'Asp di Catanzaro. "Abbiamo ridotto il debito di 30 milioni di euro in un anno - ha spiegato - abbiamo investito molto, soprattutto sull'ospedale Lamezia, dove abbiamo aperto 18 cantieri, di cui 14 sono già chiusi. Abbiamo realizzato un sistema di informatizzazione molto innovativo, risparmiando tempo e denaro".